Chi Siamo
Siamo felici di poter affermare che Ars Nova è leader in Italia nella fornitura di rose, fiori, verdi e piante stabilizzate. Trattiamo lo Stabilizzato in tutte le sue declinazioni, dal prodotto sfuso alle composizioni.
La nostra sede è ad Andezeno, in provincia di Torino, ed abbiamo clienti in tutta Italia e all’estero.
Da più di trent’anni ci occupiamo di fiori e piante e già a partire dagli anni '90 abbiamo rivolto la nostra attenzione al mondo dello Stabilizzato.
Anno dopo anno abbiamo affinato le nostre tecniche, ricercando contemporaneamente i migliori fornitori di materie prime, recandoci direttamente nei paesi d’origine (America Latina, Africa, Oriente).
La lunga durata dei prodotti, il non dover essere bagnati e il non aver bisogno di terra, sono tutte caratteristiche che hanno permesso al mondo vegetale di entrare in ambienti e soprattutto attività commerciali che prima gli erano sconosciute, come le realtà degli articoli da regalo, dell’arredamento, del design.
Infine, siamo molto orgogliosi del nostro Laboratorio, che ci permette di poter rispondere alle esigenze particolari dei nostri clienti, creando singoli prodotti personalizzati o intere linee dedicate.
Grazie di essere qui nel nostro sito..!
Il Team Ars Nova
Un estratto dalla conferenza stampa di ottobre 2015 presso Experience Design Milano, Cristina Oriani intervista Sergio Lunardi, CEO di Ars Nova e Mattia Zanin, responsabile della comunicazione Ars Nova:
La Vostra azienda si sa contraddistinguere per un saper fare tutto italiano di manualità e creatività?
Certamente. Siamo l’esempio del funzionamento virtuoso di una PMI italiana, costituita da grandi capacità artigiane, flessibilità nell’adattamento e nelle risposte al mercato, unite a una gestione del personale e dei collaboratori che guarda e cerca di equipararsi alle logiche comuni alle start-up oltreoceano. Ovviamente ci fronteggiamo, spesso dolorosamente, con problematiche di sistema tutte italiane, ma abbiamo una visione positiva del nostro futuro.
Nell'architettura e l'arredo, sia da interni che da esterni, come vede oggi la necessità dell'utilizzo di piante stabilizzate?
E’ difficile parlare di necessità, volendosi concentrare sul termine, perché viene coinvolto un aspetto culturale dei progettisti e del mercato in generale: lo Stabilizzato deve ancora entrare nelle “corde” della maggioranza ed è un prodotto ancora di nicchia che ingenuamente viene paragonato alle piante o ai fiori freschi. Ovvero, euristicamente, è frequente una comparazione fra l’estetica ed il simbolismo del “verde vivo” rispetto a quello stabilizzato, come se fossero due prodotti che ambiscono allo stesso effetto o funzione. Ma non è così, noi siamo i primi ad amare il verde vivo, con tutte le sue tonalità emotive ed esistenziali legate al – spesso breve ed evanescente – processo di vita e di morte che porta con sé. Lo stabilizzato è un’altra cosa. Esso evoca un ricordo del verde vivo, e lo fa talmente bene da mimetizzarsi con esso. Questo processo di evocazione ha una sua funzionalità laddove l’esistenza del verde vivo sarebbe impossibile o economicamente impraticabile: spazi non illuminati dal sole, spazi in cui è impossibile garantire un sistema di irrigazione, oppure spazi in cui gli interventi di manutenzione del verde sarebbero troppo complicati od onerosi. L’attuale domanda di Verde comprende quindi tutta una serie di soluzioni per cui lo Stabilizzato risulta essere a tutti gli effetti preferibile, se non necessario.
Dal giardino classico ai giardini pensili, fino al giardino che entra in casa e ne fa parte integrante. Com’è cambiato il concetto di giardino nel terzo millennio?
Il concetto di giardino si è evoluto in relazione agli obiettivi e alla disponibilità di spazio. Esso è in fondo un luogo che, se storicamente era interpretato in senso paesaggistico, dotato di lunghi assi prospettici (viali, terrazzamenti, etc.), ha invece conosciuto nella modernità una sorta di svolta minimalista e fortemente simbolica, già intuita dai cinesi. Si tratta di necessità ed esigenze, dei nuovi spazi che oggi sono disponibili. Per cui ci troviamo spesso a dover evocare l’idea tradizionale di giardino, declinandola in soluzioni e tecnologie architettoniche che hanno poco a vedere con la tradizionale idea di giardino a cielo aperto. Nelle configurazioni attuali, il giardino rimane come spazio di progetto, come luogo in cui introdurre la natura o la sua evocazione. Siamo anche nell’epoca della globalità e delle esigenze di massa, ognuno vorrebbe avere il suo giardino, per cui si realizzano e si rendono disponibili soluzioni praticabili e tecnologiche, fortemente simboliche, che non richiedano lo spazio o la ricchezza necessari per realizzare ciò che comunque, in queste nuove soluzioni, rimane in vita come archetipo.